La storia
le prime armi da fuoco nascono nella seconda metà del XIV secolo, da un'applicazione dell'uso della polvere pirica o polvere da sparo che la tradizione vuole arrivare dalla Cina. Le armi consistono in un tubo di acciaio (canna)con una parziale copertura in legno (calciatura) per proteggere le mani del tiratore. L'accensione della polvere avviene tramite una miccia di canapa. Questo sistema è piuttosto primitivo ed è inficiato dalle avverse condizioni atmosferiche che compromettono il funzionamento della miccia. Nei secoli successivi, oltre al miglioramento delle tecniche metallurgiche per ottenere acciaio più leggero e più resistente, si sviluppano sistemi più sofisticati per l'innesco della polvere: dal sistema a ruota, che si vuole inventato da Leonardo da Vinci, che avrà breve vita,si passerà successivamente alle armi a pietra focaia, dove un scheggia di selce debitamente sagomata, a seguito dell'abbattimento del cane produce una serie di scintille (sul principio della pietra focaia)che innescano l'accensione della polvere, e quindi, nell'ultima fase prima dell'avvento delle armi a retrocarica, si avranno le armi dette a percussione dove una capsula di materiale esplodente (fulminato di mercurio) verrà infilata sul luminello in contatto con l'interno della canna.Il cane dell'arma, percuotendo la capsula, causerà la piccola esplosione che andrà ad accendere la polvere all'interno della canna. In questa fase, per velocizzare le operazioni di caricamento, si inizieranno ad utilizzare cartucce di carta oleata già pronte, contenenti la dose di polvere necessaria e la palla (normalmente sferica), per velocizzare la oeprazioni di caricamento. Nel 1835 l'americano Samuel Colt brevetterà per primo un sistema a rotazione per pistola che permetterà alle armi ad avancarica di disporre fino a sei colpi per volta, mentre in precedenza i colpi venivano caricati e sparati uno alla volta. Successivamente l'inserimento della capsula di innesco direttamente nella cartucca, prima con i sistemi ad ago tipo Dreyse e poi con le cartucce metalliche a percussione anulare e a percussione centrale, decretarono la fine delle armi ad avancarica che, negli ultimi decenni del XX secolo, hanno avuto nuova gloria grazie all'attività agonistica di alcuni appassionati che hanno istituito un vero e proprio campionato mondiale di tiro ad avancarica con tanto di federazione internazionale (MLAIC) e associazioni, consociazioni e federazioni nazionali e locali.
Gli sviuppi dei sistemi di accensione si applicarono principalmente sulle armi leggere. Il sistema di funzionamento dei cannoni ad avancarica restò sostanzialmente immutato,cambiando principalmente il materiale di costruzione (bronzo e poi acciaio) ed i sistemi di trasporto e di puntamento.
I cannoni in bronzo vennero usato per parecchio tempo dopo l'affermarsi dell'acciaio perché meno soggetti a corrosione e, essendo più pesanti, meno sensibili al rinculo.
La tecnica
le armi ad avancarica sono il primo esempio di armi da fuoco. L'arma è formata da un tubo d'acciaio (canna) con diametro interno fisso (calibro).La canna può avere una rigatura. Tutto il sistema è dotato di una calciatura, normalmente in legno, che facilita l'impugnatura dell'arma, protegge dall'inevitabile arroventarsi delle parti metalliche ed aiuta ad ammortizzare il rinculo dell'esplosione Nella parte posteriore (culatta) si trova un piccolo foro perpendicolare all'asse della canna focone attraverso cui il sistema di accensione innescherà la deflagrazione della polvere nera. Il sistema di percussione è sostanzialmente di quattro tipi: miccia, ruota, pietra e percussione.
Le specialità
ad ogni specialità è stato dato il nome di una persona, di un'arma o di un luogo particolarmente significativi per l'avancarica. Si hanno così specialità come Mariette, Kuchenreuter, Tanegashima etc. Fondamentalmente le armi vengono distinte tra pistole e fucili, a seconda della tecnica che usano (vedi sopra) e del fatto che siano originali o repliche. Si considerano repliche solo le armi moderne che siano fedele copia degli originali, sin nei minimi particolari. Ogni tiratore è tenuto a conoscere la storia e le caratteristiche salienti dell'arma che utilizzerà durante la gara.
(fonte www.wikipedia.it)